Radunarsi è un'usanza antica per i cristiani,
anzi una necessità per ascoltare la Parola di Dio, dividere il Pane Consacrato,
scambiarsi l'aiuto e l'amore fraterno.
I nostri padri, pur all'interno della più grande
comunità parrocchiale, desiderarono riunirsi per vivere più intensamente il
comando del Signore. Nacquero così le congreghe.
L'Arciconfraternita nacque a Roma per opera di
San Filippo Neri intorno al XVI secolo e fu dedicata alla SS. Trinità. Fu preso
come abito il saio rosso come lo scapolare e il cordone.
I primi confratelli si preoccupavano dei
pellegrini che affrontavano viaggi a piedi, tra boschi e foreste, percorrendo
strade disastrate e malsicure per ragioni di devozione o di penitenzaa verso i
luoghi più famosi della cristianità: Roma, Gerusalemme, Campostella in Spagna.
Essi cercavano di dar loro ospitalità, rifugio, difesa, conforto, sicurezza e
incoraggiamento nel pericoloso cammino.
Era quello un modo di partecipare alla loro
devozione e penitenza ed esercitare insieme la carità fraterna.
Infatti la Congrega possiede tuttora due stanze
costruite sopra la propria Chiesa per dare ospitalità; inoltre si conserva negli
archivi una specie di passaporto o salvacondotto che si rilasciava agli iscritti
che intraprendevano un pellegrinaggio e a tutti gli ospiti che proseguivano il
viaggio.
Questo documento dichiarava la qualità di
pellegrino ed invitava chiunque a dare ospitalità a chi lo presentava.
Gli antichi padri della Congregazione si
preoccuparono pure di assistere, di dare una casa ed un lavoro a quanti,
segregati a volte per anni in ospedali più simili a ricoveri per appestati che a
luoghi di cura ed assistenza, spesso perdevano ogni umano sostegno.
Per tali ragioni essi presero come nome
«Confraternita dei Convalescenti e dei Pellegrini» scegliendo di chiamarsi tra
loro confratelli per indicare il
nuovo vincolo sociale e spirituale che li legava.
Naturalmente si assistevano vicendevolmente e si
sostenevano contributi personali nei momenti di maggior bisogno, anticipando in
ciò le moderne associazioni di mutua assistenza.
Tra le varie forme di collaborazione e di
solidarietà una in particolare fu caratteristica della Confraternita ed ancora
oggi si conserva sebbene adattata ai tempi.
Si tratta dei «maritaggi»: in occasione della
festa patronale si donava ad una ragazza bisognosa il necessario per contrarre
matrimonio. A quei tempi la dote era una condizione spesso indispensabile.
Di qui l'antica tradizione della «festa 're
figliole» che ancora oggi si celebra.
La Congregazione, la cui chiesa é dedicata
all'Annunciazione della Beata Vergine, fu affiliata a quella di Roma il 23
agosto 1577 e fu poi riconosciuta, come era usanza, nei suoi statuti nel maggio
del 1773 da Carlo III re di Napoli.
L'Amministrazione dell'Arciconfraternita è
composta dal Priore e quattro assistenti, eletti dall'Assemblea.
L’Arciconfraternita
organizza la processione serale del Giovedì Santo e quella, sempre serale, del
Venerdì Santo. Il colore delle sue vesti è rosso. |